POMPE A MEMBRANA PER L’AGRICOLTURA

Per ottenere un funzionamento corretto e i migliori risultati operativi sono necessari alcuni importanti accorgimenti, a partire dalla predisposizione dei dispositivi di sicurezza (valvole di regolazione/limitazione della pressione, valvola di sicurezza, protezioni per l’albero cardanico, etc.) unite al corretto dimensionamento di tubi e filtri.

Una delle raccomandazioni più importanti è che la pompa non deve mai essere alimentata da una fonte idrica a pressione positiva (es. acquedotto o altra pompa), in quanto una pressione positiva può interferire con la chiusura delle valvole e determinare un deterioramento precoce dei componenti.

La pompa a membrana deve inoltre essere installata al di sotto del livello della cisterna di alimentazione affinché il liquido possa fluire verso la pompa grazie alla naturale pressione atmosferica ed evitare fenomeni  di cavitazione.

In caso di alimentazione da canali, invasi o cisterne collocare al di sotto della pompa, l’alimentazione avviene per risucchio, ossia a pressione negativa (depressione). In questo caso bisogna assicurarsi che il livello dell’acqua si trovi a non più di tre metri al di sotto del raccordo di aspirazione della pompa al fine di evitare i fenomeni di cavitazione già accennati.

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Il moderno settore delle macchine agricole per la protezione delle colture prevede l’utilizzo di macchine con barre irroratrici sempre più performanti e le nuove tecniche di coltivazione intensiva richiedono che tutti i componenti, in particolare le pompe a membrana, garantiscano un’elevata resistenza alle più dure condizioni di lavoro, mantenendo alte prestazioni in termini di portata, capacità adescante, assorbimenti di potenza e silenziosità.

È inoltre necessario un perfetto rapporto corsa/alesaggio dei pistoni che sia in grado di ridurre al minimo le sollecitazioni a carico delle membrane, assicurando in tal modo bassa manutenzione, massima durata nel tempo ed un’ottima capacità di adescamento.

Per le macchine agricole più grandi spesso le pompe sono abbinate in tandem, per aumentare la portata complessiva o permettere l’utilizzo di applicazioni multiple in sincrono (irrorazione/agitazione/ricircolo).

Le caratteristiche delle pompe a membrana per gli impianti a barra prevedono alte portate (fino e oltre i 600 l/min) e basse pressioni (tra i 10 e i 20 bar). Tutte le parti a contatto con il liquido pompato (testate e collettori) sono realizzate in tecnopolimeri o protette da trattamento di plastificazione per aumentare la resistenza agli agenti chimici.

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Nelle pompe ad alta pressione la scarsità di spazio disponibile sugli atomizzatori rende indispensabile che le pompe siano realizzate con un design il più possibile compatto.

Occorre inoltre che siano iper-resistenti, siano cioè in grado di sopportare elevati carichi assiali e radiali (spinte cardaniche) ed abbiano la possibilità di trasmettere la massima potenza alla turbina. Per questo occorre che gli organi di trasmissione e i supporti della pompa garantiscano la massima solidità e resistenza alle sollecitazioni.

L’impiego di prodotti chimici estremamente aggressivi rende necessario per le parti a contatto con il liquido (testate e collettori) l’utilizzo dell’alluminio anodizzato o ancor meglio dell’ottone, materiale che più di ogni altro è in grado di resistere all’abrasione e alla corrosione chimica.

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Il settore del trattamento delle colture è oggi orientato verso macchine semoventi o grandi trainati iper-performanti, in grado di coprire ampie aree coltivate nel minor tempo possibile. La superficie complessiva delle aziende agricole è infatti in costante aumento e richiede di conseguenza impianti a barra di dimensioni ed efficienza sempre maggiori.

Così come le macchine, anche i componenti più importanti come le pompe a membrana devono garantire prestazioni di eccellenza, in particolare un’alta portata (che permetta l’alimentazione di barre sempre più lunghe) e un’elevata capacità di adescamento (per un rapido caricamento di grandi cisterne da canali o invasi).

Allo stesso tempo, il design moderno dei semoventi e delle macchine trainate esige pompe compatte e con ingombri ridotti, che possano essere agevolmente collocate in spazi limitati.
Un’altra caratteristica fondamentale delle moderne pompe dedicate al trattamento delle colture è la facilità di manutenzione, per permettere un rapido intervento in caso di emergenza evitando di perdere tempo prezioso durante la stagione del diserbo.

Vigneti, frutteti, agrumeti e uliveti: per tutti questi campi di applicazione gli atomizzatori sono le macchine utilizzate per trattamenti di protezione e le pompe a membrana ne rappresentano il cuore pulsante.

Il lavoro molto gravoso tipico di questo genere di coltivazioni rende necessario che le pompe siano realizzate con componenti particolarmente robusti (cuscinetti, alberi, staffe di supporto, etc.) capaci di assicurare un’efficace resistenza alle spinte assiali ed una buona durata nel tempo, adattandosi alle difficili condizioni degli ambienti asciutti, polverosi e surriscaldati in cui dovranno operare (es. climi tropicali o subtropicali).

Le membrane sovradimensionate unite ai pistoni a corsa ridotta riducono drasticamente l’affaticamento delle parti in movimento, aumentando conseguentemente la vita utile di membrane, valvole e parti di consumo in generale.

Per questo tipo di utilizzo vengono spesso impiegate pompe in ottone  più resistenti agli agenti chimici aggressivi.

Una manutenzione regolare è il miglior investimento per aumentare la vita utile tanto delle pompe quanto delle macchine irroratrici.

Per questo motivo ogni 300 ore di funzionamento o al termine della stagione agricola (quello che si verifica prima) è consigliabile:

• sostituire le membrane,
• verificare lo stato delle valvole
• cambiare l’olio.

Prima delle operazioni di manutenzione è necessario inoltre risciacquare accuratamente l’interno della pompa utilizzando acqua pulita.

I principali problemi che possono emergere durante il funzionamento di una pompa a membrana sono spesso risolvibili con semplici accorgimenti (es. verificando la pulizia dei filtri o cambiando gli ugelli usurati) o regolando correttamente i parametri di funzionamento della pompa stessa.

In caso di rottura di una membrana è molto importante individuare la causa ed intervenire su di essa per evitare il ripetersi dell’episodio.

Per i problemi più seri è invece sempre consigliabile rivolgersi ad un centro di servizio autorizzato.

Comet S.p.A. è leader mondiale nel settore delle pompe a membrana per l’irrorazione e il diserbo. Una posizione costruita in oltre 60 anni di esperienza e consolidata da un’incessante spinta allo sviluppo di nuovi prodotti, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze e i bisogni dei suoi clienti.

L’Azienda custodisce la proprietà di numerosi brevetti per importanti innovazioni tecnologiche, che garantiscono alle sue produzioni un fondamentale vantaggio competitivo su tutti i suoi concorrenti.

La produzione della Divisione Agricoltura copre l’intera gamma di pompe a membrana a bassa, media e alta pressione. La qualità è garantita dall’accurata selezione dei componenti e dalla meticolosa serie di collaudi a cui vengono sottoposti tutti i prototipi prima di raggiungere la produzione in serie.

La chiave del successo di Comet è quella di saper guardare al futuro senza lasciarsi alle spalle il passato, “vestendo” così la qualità e la meticolosità artigianale che contraddistinguono la tradizione manifatturiera italiana con la modernità di un approccio internazionale che pone le proprie fondamenta sulla qualità dei prodotti e sul miglioramento costante dei servizi offerti.